La trasmissione interumana
La modalità di trasmissione interumana dei coronavirus sono tre:
La “stretta prossimità” fra contatti è da intendersi indicativamente come una distanza entro i 2 metri.
La trasmissione per via aerogena (che avviene attraverso particelle di dimensioni <5 μm che si possono propagare a distanza >1 metro) non è ad oggi documentata per i coronavirus, incluso SARS-CoV-2, ad eccezione di specifiche procedure sanitarie. Tuttavia, in considerazione del fatto che le conoscenze riguardanti questo specifico virus sono in continuo aggiornamento non è possibile ad oggi escludere definitivamente questa via di trasmissione.
In analogia con il comportamento di altri coronavirus si ipotizza che la trasmissione legata all’aerosol di secrezioni e particelle virali sia proporzionale alla gravità dei sintomi respiratori.
Al momento l’indicazione è di considerare i bambini con positività al SARS-CoV-2 capaci di trasmettere l’infezione al pari degli adulti e di adottare le stesse misure di prevenzione.
Una persona si considera guarita quando non ha più i sintomi dell’infezione da COVID-19 e risulta negativa in due test consecutivi, effettuati a distanza di 24 ore uno dall’altro.
Gli asintomatici
Anche se più rara e anche se non è la maggiore via di trasmissione, è stato riconosciuto che persone non ancora sintomatiche possono trasmettere l’infezione.
Un elemento molto importante da tenere in debita considerazione quando si svolgono attività con bambini: è stata riconosciuta una forma asintomatica in età pediatrica. I bambini sono infettati in maniera analoga agli adulti ma sono molto più spesso asintomatici, ne consegue che possono essere molto importanti nel diffondere l’infezione tra i conviventi.
La trasmissione ambientale
Il virus è in grado di sopravvivere nell’ambiente, sulle superfici inerti, in seguito alla caduta per gravità dei droplet. Il tempo di sopravvivenza del virus varia al variare del materiale della superficie; nello specifico l’abbattimento completo della sopravvivenza di osserva dopo 4 ore sul rame, 24 ore sul cartone, 48 ore sull’acciaio e 72 ore sulla plastica.
Tuttavia risulta efficace la sua eliminazione in pochi minuti con la disinfezione delle superfici con etanolo (alcol) al 62-71%, perossido di idrogeno (acqua ossigenata) allo 0,5% o ipoclorito di sodio (candeggina) allo 0,1%.